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Nuova ondata di repressione in Sahara Occidentale: attivisti saharawi aggrediti a Laayoune

Laayoune occupata, 18 maggio 2025 – L’organizzazione ISACOM (Organizzazione Saharawi contro l’Occupazione Marocchina) ha denunciato una nuova serie di gravi aggressioni contro attivisti saharawi da parte delle forze di sicurezza marocchine. In un comunicato ufficiale, l’organizzazione ha lanciato un appello urgente agli organismi internazionali e alle Nazioni Unite affinché intervengano immediatamente per proteggere i civili saharawi e porre fine all’escalation repressiva.

Secondo quanto riferito da ISACOM, la sera del 17 maggio, a Laayoune – principale città del Sahara Occidentale sotto occupazione marocchina – due attivisti noti per il loro impegno non violento, Nour Eddine El-Arkoubi e Ali Saadouni, sono stati rapiti e picchiati brutalmente da agenti della polizia marocchina in borghese in via Tan-Tan. I due sarebbero stati costretti con la forza a salire su un’auto della polizia, per poi subire insulti, perquisizioni umilianti e torture fisiche, prima di essere rilasciati con minacce dirette a cessare ogni attività di denuncia.

La notte successiva, il 18 maggio, si è verificata una seconda aggressione. Le vittime, questa volta, sono stati Ali Saadouni – già colpito il giorno precedente – e l’attivista Rgibano Lahwaij. Entrambi sono stati intercettati da una pattuglia in abiti civili nei pressi di via Boukraâ e selvaggiamente picchiati in strada davanti a numerosi testimoni, ricevendo anche minacce di morte.

ISACOM ha evidenziato come gli agenti abbiano costretto gli attivisti a tornare a casa sotto minaccia, per poi pedinarli e aggredirli nuovamente nei pressi di una scuola del quartiere Hajjar. Gli attacchi – secondo l’organizzazione – si inseriscono in una strategia deliberata di terrore di Stato volta a spegnere ogni voce dissidente nei territori occupati.

“Non si tratta di episodi isolati – afferma ISACOM – ma di una politica repressiva sistematica, finalizzata a soffocare la voce libera del popolo saharawi e spezzare ogni forma di resistenza pacifica”.

L’organizzazione saharawi ha infine condannato fermamente le violenze, denunciando la responsabilità dello Stato marocchino e chiedendo che la comunità internazionale agisca concretamente per fermare le violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale.

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