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CODESA denuncia crimini di guerra del Marocco nel Sahara Occidentale: due civili mauritani uccisi da un drone

L’organizzazione per la difesa dei diritti umani nel Sahara Occidentale CODESA ha condannato con fermezza il protrarsi dei crimini di guerra contro l’umanità commessi dall’occupazione marocchina ai danni di civili sahrawi e di altre nazionalità nei territori occupati.

In un comunicato diffuso dal Comitato per la Protezione dei Civili Sahrawi dell’organizzazione, si denuncia il bombardamento con drone effettuato il 16 maggio da forze marocchine contro un veicolo civile mauritano nella zona di Krerziz, a est del muro militare di divisione nel Sahara Occidentale occupato. L’attacco ha provocato la morte di due cittadini mauritani e la distruzione del mezzo, immatricolato in Mauritania. I corpi delle vittime sono stati trasferiti a Zouérat, località situata a 200 km dal luogo dell’aggressione.

CODESA ricorda come l’esercito marocchino violi sistematicamente il diritto internazionale dal 13 novembre 2020 – data della rottura del cessate il fuoco – intensificando operazioni militari nell’area contesa. L’organizzazione esprime piena solidarietà alle famiglie delle vittime di tutte le nazionalità colpite da droni e armi letali, chiedendo alla comunità internazionale un intervento immediato:

“Esortiamo ONU, Unione Africana e Croce Rossa Internazionale ad agire con urgenza per fermare questi crimini, proteggere i civili e avviare un processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e le risoluzioni dell’Assemblea Generale”.

La stampa mauritana accusa: “Attacco premeditato contro cercatori d’oro”

La notizia ha ottenuto ampio risalto nei media mauritani, che hanno pubblicato un video della vettura carbonizzata e sottolineato come episodi simili si ripetano con allarmante frequenza, alimentando timori per la sicurezza dei civili nella regione.

Il noto analista politico mauritano Ismail Yacoub Cheikh Sidya ha definito l’attacco un “atto vigliacco in pieno giorno”, precisando che le vittime – impegnate in attività di ricerca dell’oro – non rappresentavano alcuna minaccia militare. Sidya ha ribadito la posizione ufficiale di Nouakchott:

“La Mauritania non riconosce la pretesa sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale. L’uso criminale di droni per uccidere innocenti in questa zona è un crimine impunito perpetrato da cinque anni: è ora di porvi fine”.

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